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Sottile è la linea,
quell’impercettibile confine
tra le tenebre notturne
e l’oscurità che pervade il cuore.
Ma Luna, almeno tu
illumini di smagliante biancore
la remota volta serale.
Chi scaccerà invece
il male che porto
dentro di me?
Brutale e deciso
il dolore,
spada affilata,
spandendosi si irradia
e sfregiata
le mie sembianze
non riconosco più.
Ricerco uno spiraglio di luce
Ricerco un ramo a cui aggrapparmi
Ricerco una via di fuga
Ricerco l’impossibile.
Come catene d’acciaio
i miei mostri
bloccano il respiro,
le mani, il petto
e soffoco,
soffoco
nella mia oscurità.
